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QUESTO RIMMARRÀ COME ARCHIVIO STORICO DEI POST DALLA NASCITA DEL PROGETTO AD OGGI MARZO 2016.

GRAZIE A TUTTI VI ASPETTO SUL NUOVO SITO.
ROBERTO LISSANDRIN

mercoledì 27 gennaio 2010

10 tools per creare la propria distribuzione linux

10 metodi per realizzare una distro Linux personalizzata

Se siete esperti del Pinguino e volete preparare una distribuzione con personali settaggi kernel, applicazioni ed elementi desktop, ma non sapete come fare, ecco la soluzione. Mayank Sharma del sito TechRadar UK consiglia 10 tool per creare la propria distribuzione Linux.

Il primo tool suggerito è Remastersys, pensato per le distro Ubuntu e Debian. Esso crea un'immagine ISO della distribuzione con la quale si sta lavorando, facendo sì che l'utente possa creare un backup completo del proprio sistema operativo e una copia distribuibile che non abbia dati personali.

Sempre per Ubuntu (ma anche Kubuntu, Xubuntu e Edubuntu) c'è Ubuntu Customization Kit (UCK), che permette di creare Live CD Ubuntu con i programmi preferiti e configurazioni avanzate, grazie a una serie di script di cui è dotato. Sempre per Ubuntu e Debian è anche il terzo tool, Reconstructor; esso ha come requisito l'uso di un browser recente per la customizzazione della propria distro, con una nota dolente: non è free al 100%.

Se preferiamo Fedora come struttura Linux di base, ecco allora il software che fa per noi: Revisor. Con una semplice interfaccia grafica, esso permette di creare Live CD o pen drive USB bootable con la propria versione di Fedora dove abbiamo inserito gli RPM che riteniamo utili. Ben altra cosa se vogliamo personalizzare SUSE: in questo caso c'è lo strabiliante SUSE Studio. Con tale software possiamo creare ISO, LiveCD, immagini disco non solo per USB, ma anche per VMWare e Xen; il tutto funziona semplicemente dal browser.

Ancora per Fedora troviamo Pungi, un vecchio insieme di script Python con l'obiettivo di collezionare librerie da installare con Anaconda. Una menzione viene fatta anche per Builder, una serie di script bash in grado di realizzare distribuzioni, quali gNewSense in soli nove step.

Indipendente da qualsiasi distribuzione è invece Linux Live, una collezione di shell script, che in sole 6 semplicissime mosse ci permette di raggiungere l'obiettivo. L'esempio più famoso realizzato con questo strumento è Slax, distribuzione Linux Live basata su Slackware. Proprio per Slax esiste anche un MySlax Creator Wizard, che permette di personalizzare questa distro e di farla girare con Windows.

Dulcis in fundo non poteva che mancare il metodo per eccellenza per "puristi", che non hanno necessità di tool o script: Linux from Scratch: non un software, ma un libro, anzi due, che partono proprio dalle basi di Linux per capire come sia fatto questo OS internamente e per costruire la nostra agognata distribuzione senza alcun software a supporto. Tuttavia, se ciò vi spaventa un po', potete sempre usare Automated Linux From Scratch: un progetto nato con l'intento di automatizzare i concetti del libro.

fonte: http://programmazione.it/index.php?entity=eitem&idItem=43788

Roberto Lissandrin

Kde 4.4

La seconda versione di Kde 4.4 è stata resa disponibile ieri per gli sviluppatori e gli utenti che vogliono individuare la presenza di eventuali bug, si avvicina quindi la pubblicazione della versione definitiva che è prevista per il 9 Febbraio.

Rispetto alla versione 4.3 sono previsti diversi miglioramenti e l’introduzione di alcune nuove applicazioni come un nuovo strumento per i blogger.
Interessante anche la presenza di nuovi widget come una tastiera virtuale sullo schermo, una lavagna, uno strumento per il controllo dei testi e un widget per visualizzare parti di pagine web.

Tutti i dettagli nella versione RC2 sono disponibili sul sito ufficiale, non resta che aspettare la versione definitiva per capire se KDE riuscirà a aumentare la propria popolarità.

Fonte: http://www.tuttotech.com/archives/5539/linux-kde-4-4-vicino-alla-versione-definitiva
Roberto Lissandrin

sabato 23 gennaio 2010

Sette distribuzioni per netbook

Linux sui Netbook sembra ottenere buoni risultati, secondo le ultime statistiche un netbook su tre utilizza una distribuzione Linux come sistema operativo.
Le possibilità di scelta sono numerose ma oggi proponiamo alcune distribuzioni create e ottimizzate per essere utilizzate sui netbook.

Ubuntu Netbook Remix è una distribuzione basata su Ubuntu ottimizzata per netbook che è disponibile come sistema operativo preinstallato su alcuni Dell e Toshiba.

Moblin è invece stata sviluppata in modo specifico per i processori Intel Atom con lo scopo di ridurre al minimo i tempi di avvio e i consumi.

Interessante anche il progetto Easypeasy, si tratta di una distribuzione basata su Ubuntu che si caratterizza per il fatto di offrire alcuni software proprietari come Skype.
In origine era stata creata per funzionare su Asus EeePc ma le ultime versioni sono compatibili anche con altri netbook.

Anche Eeebuntu era stata creata in modo specifico per Asus Eeepc per poi supportare altri prodotti nelle versioni più recenti.

Un’altra distribuzione basata su Ubuntu da prendere in considerazione è Linux4One, creata per i netbook Acer Aspire One.


Sempre per Acer Aspire One troviamo Kuki Linux, una distribuzione leggera basta su Ubuntu che usa Xfce come ambiente desktop.

L’ultima segnalazione è per Jolicloud, una distribuzione basata su Ubuntu che è ancora in fase di sviluppo ma presenza soluzioni interessanti e che rivolge particolare attenzione alle applicazioni web.

Fonte: http://www.tuttotech.com/archives/4233/sette-distribuzioni-linux-per-i-netbook

Roberto Lissandrin

mercoledì 20 gennaio 2010

Avatar realizzato grazie a Ubuntu

Fonte: http://www.oneopensource.it/20/01/2010/avatar-realizzato-grazie-a-ubuntu/

James Cameron starà sicuramente festeggiando il suo ultimo successo, Avatar, acclamato da tutto il mondo come un nuovo cult-movie. Un film ben fatto, spettacolare e con una trama avvincente. Bene, noi di oneOpenSource suggeriamo di unire il coro degli ubuntiani alle urla dei fan che sono in fila al botteghino. Perché? Semplice, parafrasando uno slogan molto famoso si può dire: “No Ubuntu? No Avatar”. Ebbene si, avete letto bene.

Andiamo però con ordine. Partiamo dalla lontana Nuova Zelanda. È qui che ha sede la Weta Digital una azienda specializzata in effetti speciali e animazione digitale. Nella città di Wellington, dove ha per l’appunto sede la Weta Digital, sono stati creati gli effetti speciali digitali e le animazioni di molti dei film che abbiamo visto uscire in questi ultimi anni. Ecco alcuni titoli: i-Robot, Il Signore degli anelli, Jumper, King Kong, I Fantastici Quattro, Eragon, X-Men. L’ambito primato ha fatto si che la città di Wellington diventasse nota anche come Wellywood.

Facciamo un salto tecnologico. La Weta Digital ha all’interno della propria struttura più di 4000 server HP Blade per un totale di circa 35000 core. La capacità di storage di questo sistema è approssimativamente di circa 2 PetaByte, diciamo pure “1 biliardo di byte”, o anche una capienza equivalente a 1000 Hard Disk da 1 TeraByte. La rete LAN ha una banda da 10gbps.

Ora, torniamo ad Avatar e ad Ubuntu. La Weta Digital utilizza Ubuntu Server come sistema operativo per il proprio sistema di calcolo e rendering. Da qui il sillogismo: “la Weta Digital usa Ubuntu per digitalizzare effetti speciali e animazioni, Avatar è un film curato dalla Weta Digital, dunque Avatar è stato realizzato usando Ubuntu.”

Bella sorpresa, e forse mica tanto. Canonical lo scorso 2009 ha investito molto del proprio lavoro per stringere partnership coi grandi costruttori di server e di sistemi di calcolo, e HP era tra questi. Il passo, dunque è corto, e prima o poi qualche news di questo tipo doveva spuntare fuori.

Roberto Lissandrin


domenica 17 gennaio 2010

ChromiumOS Zero: Chrome OS, ma veloce, con le estensioni e aggiornabile


Chomium OS, la variante libera di Chrome OS, diventa più a misura di utente. L’hacker Hexxeh ha provveduto a prendere il sistema operativo di Google, aggiornarlo, introducendo il supporto alle estensioni, migliorarlo, rendendolo più veloce, e comprimerlo, in modo da farlo entrare in una penna USB da 1GB.

Signore e Signori, è nato ChromiumOS Zero, un sistema operativo gratuito che nessun geek può perdere l’occasione di provare.

L’unico in grado – almeno per ora – di regalarci l’impressione di avere già tra le mani il tanto atteso sistema di “big G”.

Per utilizzare ChromiumOS Zero in modalità “live”, da una penna USB
, occorre estrarre il file “ChromeOS-Zero.img” dall’archivio scaricato dal sito ufficiale "http://chromeos.hexxeh.net/" del sistema operativo ed utilizzare il programma gratuito Image Writer.

Si avvia il software, gli si dà in pasto il file immagine appena citato, si seleziona la penna USB come destinazione ed il gioco è fatto.

Fonte : http://www.geekissimo.com/2010/01/17/chromiumos-zero-chrome-os/

Note utilizzo imagewriter:

Command Line Install

  1. Extract ChromeOS-Zero.img and run the following command in the same directory as the file, where X is the device name of your USB drive. Be sure not to include the entire address of the partition, just the device (i.e. “sdb” NOT “sdb1”). If you're unsure of the name of your device, type the command “sudo apt-get install gparted”. Once that installs, you can use Gparted (located in your System Administration menu) to figure out the correct partition of your flash drive. Alternatively you can use the “mount” command to see a list of storage devices and their mount location. (WARNING : A simple mistake with dd can lead to severe data loss. Always double check!!!)
  2. sudo dd if=ChromeOS-Zero.img of=/dev/X bs=4M
  3. Once the command finishes, you can then boot from the USB drive.
Noob Ubuntu/Debian Install
  1. Extract ChromeOS-Zero.img to any location.
  2. Install USB-ImageWriter using Synaptic Package Manager
  3. Run Applications –> Accessories –> ImageWriter
  4. Choose location of images file and SD or USB drive location
  5. Write image and reboot




Roberto Lissandrin

sabato 16 gennaio 2010

MSI Wind U135: primo netbook con sistema operativo Moblin

MSI Wind U135: primo netbook con sistema operativo Moblin
di Luca Colantuoni - Venerdì 15 Gennaio 2010 alle 16:32

Sono già molti i produttori che hanno aggiornato i propri cataloghi per fare posto ai nuovi modelli di netbook basati sulla recente architettura Pine Trail di Intel.

Quasi tutte le soluzioni in vendita integrano il processore Atom N450 (core Pineview) funzionante ad una frequenza di 1,66 GHz con grafica integrata Intel GMA 3150, in abbinamento al southbridge Intel NM10 Express.

Non fa eccezione il netbook Wind U135 di MSI, presentato verso la fine di dicembre 2009, con display retroilluminato a LED da 10 pollici e risoluzione 1024×600 pixel.

La vera novità riguarda però il sistema operativo. Oltre alla versione con Windows 7 Starter Edition, MSI commercializzerà un modello con sistema operativo SUSE Moblin 2.1 di Novell, derivato dalla versione Linux Enterprise Desktop 11, sostituendo l’interfaccia grafica KDE.

Moblin

La dotazione hardware comprende anche un disco rigido tradizionale con capacità di 160 o 250 GB, fino a 2 GB di memoria DDR2 a 667 MHz, WiFi 802.11b/g/n, modulo Bluetooth 2.1, Gigabit Ethernet, card reader 4-in-1, webcam da 1,3 megapixel, tre porte USB 2.0, uscita VGA e batteria a 3 o 6 celle con autonomia massima dichiarata pari a 7 ore.

Il Wind U135 con SUSE Moblin 2.1 sarà disponibile a partire da febbraio ad un prezzo stimato di 299 euro.

Roberto Lissandrin

giovedì 14 gennaio 2010

Samsung N127 con Moblin Linux

Fonte: http://www.netbooknews.it/ces-samsung-n127-con-moblin-linux/

Probabilmente a breve netbook samsung anche con Moblin ....
Per ora l'esperimento parte con la Russia e l'India poi se si dimostrera' affidabile sbarchera' anche in Europa.

Il Samsung N127 esposto al CES 2010, monta un processore Intel Atom serie Z che permette di far girare Moblin in modo decisamente convincente.Inserisci link

Non resta che attendere godendoci l'anteprima video...



Roberto Lissandrin

Ubuntu Tweak 0.5.0, nuovo e con supporto a Linux Mint 8

POST INDEX
Fonte: http://www.tuxjournal.net/?p=10694
Le distribuzioni GNU/Linux di oggi, in fatto di semplicità d’utilizzo, non hanno veramente nulla da invidiare al sistema operativo proprietario Microsoft Windows. Ma si può fare di più.

Nonostante gli incredibili passi in avanti fatti in questa direzione, per personalizzare al massimo il proprio sistema è comunque necessario intervenire su alcuni file di configurazione.

Chi si è avvicinato per la prima volta ad Ubuntu e si sente spaventato da questa evenienza, può utilizzare Ubuntu Tweak, uno strumento software che consente la modifica di un bel po’ di aspetti della distribuzione di casa Canonical attraverso un’interfaccia grafica semplice e intuitiva.

Ad esempio consente l’installazione semplificata di applicazioni di terze parti, la modifica di alcune caratteristiche di Gnome e quant’altro. Da pochi giorni è stata rilasciata la nuova versione 0.5.0 del pacchetto che rimuove il supporto per Ubuntu 9.04 e le versioni precedenti.

Tra le novità segnaliamo la nuova interfaccia grafica che permette di sincronizzare i dati attraverso la Rete, l’update manager e il source center. Oltre a supportare Ubuntu, è stato introdotto anche il supporto a Linux Mint 8 e a tutte le altre distribuzioni basate su Karmic.

Maggiori informazioni e download sulle note di rilascio ufficiali.

Roberto Lissandrin

Fedora 12 - in test


Rieccomi, come promesso sto' testando a fondo la distribuzione fedora 12...

Purtroppo le prime impressioni non sono buone perche' all'atto dell'installazione ho rilevato diversi problemi che non ho riscontrato con altre distribuzioni.

Resto comunque convinto che si tratti di un'ottima distribuzione anche perche' sembra stabile affidabile e veloce soprattutto nella fase di boot.

Problemi riscontrati:
- anaconda la procedura di installazione e' un po' macchinosa e per niente facile , almeno per gli utenti meno esperti, non ho trovato una versione live cd ma spero esista mentre la mia versione permetteva solo l'installazione.

- in fase di installazione ( tre volte ho dovuto ripeterla ) a volte si bloccava senza permettere di completarla, l'unico modo in cui mi ha funzionato e' stato quello di eseguire il test del supporto quando mi veniva richiesto e poi procedere....

- in fase di installazione mi ha riconosciuto la partizione con windows 7 ma non un'altra con linux mint che ho poi dovuto aggiungere riconfigurando a mano nel grub il menu' di avvio.

- una volta effettuata l'installazione ho provveduto ad eseguire subito l'update ma mi ha funzionato solo da terminale mediante il comando : "yum update" e non dalla icona software update del menu sistema, che mi dava errore ad un certo punto.

- al primo avvio non funzionava il secondo monitor collegato alla stessa scheda video ho dovuto entrare nella configurazione schermo e riconfermare l'esistenza dello stesso, dopodice' e' andato.

- il sistema di installazione software aggiuntivo non e' male ma c'e' di meglio.

Preciso che : lo stesso supporto (dvd di installazione) lo avevo utilizzato su altro pc dove avevo avuto problemi minori ma similari.

Non appena finito di sistemare la configurazione di base, ho notato una certa velocita' e stabilita' della distribuzione infatti oltre che a riprovare con altro supporto di installazione, mi riprometto di approfondire l'argomento da questo punto di vista testandola a piu' non posso....

Dimenticavo i codec audio video dopo l'installazione, per default non ci sono quindi ho dovuto provvedere come specificato in altro post precedente, in pratica aggiungendo nuovi repository oltre a quelli base.

Alla prossima
Roberto Lissandrin

mercoledì 13 gennaio 2010

Le distribuzioni piu' cliccate del 2009


Le distro Linux più cliccate di Gennaio 2010
Da Mondo Informatico

Per chi ha voglia di installare ed utilizzare Linux e quindi staccarsi da mamma Microsoft, sorge sempre il solito dubbio e problema: quale distro scegliere ......... leggi tutto

--- *** ---

Ottimo articolo, per maggior specifica aggiungo che la migliore distribuzione per chi vuole passare da windows a linux e' a mio parere quella piu' facile da installare e configurare per l'utente finale.

La scelta puo' non coincidere con la migliore distribuzione in senso assoluto ma e' gia' un buon punto di partenza per chi si avventura in questo mondo...

A questo proposito consiglio caldamente Linux Mint, ubuntu derivata con facile installazione grafica e con configurazione, personalizzazione e funzionalita' molto facili e pronte all'uso.

Roberto Lissandrin

sabato 9 gennaio 2010

Fedora 12 personalizzazione


Dopo la fase di installazione che e' senza dubbio da migliorare per renderla piu' chiara e accessibile e magari totalmente grafica, occorre operare sui repository di sistema per aggiungerne altri, altrimenti i codec audio video e alcuni software non vengono trovati nei repo di default.

Personalmente penso che se vogliamo concorrere con windows, occorre rendere piu' completa possibile la distribuzione gia' in fase di installazione come gia' avviene per esempio con Linux Mint, sabayon e altre distro minori, altrimenti rischiamo di tagliare fuori tutti gli utenti poco esperti che a questo punto restano con windows.
In alternativa puo' essere una buona soluzione mettere uno script a menu che installi i codec aggiuntivi se si vuole, cosi' come avviene il altre distribuzioni.

Comunque come suggeritomi da: Sagitter, nel suo blog troviamo una guida passo dopo passo per installare i repository aggiuntivi e permettere quindi alle applicazioni di trovare scaricare e installare i codec mancanti.

La guida la trovate qui : http://computer-legacy.blogspot.com/2009/11/articolo-configurazione-fondamentale.html

Per comodita' riporto i punti salienti:

installare repo aggiuntivi
Da terminale:
$ su -
password di root
# rpm -Uvh http://download1.rpmfusion.org/nonfree/fedora/rpmfusion-nonfree-release-stable.noarch.rpm
# rpm -Uvh http://download1.rpmfusion.org/free/fedora/rpmfusion-free-release-stable.noarch.rpm


in alcuni casi ho dovuto invertire l'ordine dei due comandi sopra...

# yum -y update
# reboot

Installare plugin flash
# rpm -ivh http://linuxdownload.adobe.com/adobe-release/adobe-release-i386-1.0-1.noarch.rpm
# rpm --import /etc/pki/rpm-gpg/RPM-GPG-KEY-adobe-linux
# yum install flash-plugin

Grazie, Roberto Lissandrin

Fedora 12 ... aiutooooo codec


Sto cercando di testare le funzionalita' di Fedora 12 che mi sembra stabile, veloce e performante ma .... dopo 1 ora non ho ancora trovato come installare i codec audio video aggiuntivi per ascoltare mp3 divx etc......

In rete notizie confuse si parla di codeine ma codeine non c'e', sembra che totem se li installi da solo se necessario ma cerca e non trova....

Nelle altre distro molti codec sono gia' inclusi oppure ci sono utility a menu per installarli, insomma la cosa e' piu' indolore....

Qualche fedoriano incallito puo' aiutarmi ????? Help me

sarei pero' deluso de dovessi da terminale lanciare una serie di comandi assolutamente non user friendly....

Roberto Lissandrin

giovedì 7 gennaio 2010

Fedora 12 continua...


Avevo letto che in Fedora 12 c'era la possibilita' di installare e utilizzare moblin 2.1, bene ecco come fare :

Seguendo la tendenza delle principali distribuzioni, anche Fedora ha reso disponibile un ambiente Moblin per la recente versione 12: in questo caso, però, gli sviluppatori non hanno avuto molto lavoro da svolgere, visto che il noto progetto dedicato ai netbook è proprio basato sulla distribuzione del cappello blu.

Al momento, per avere Moblin su Fedora 12 è necessario disporre di un sistema già installato ma gli sviluppatori contano di rilasciare una Moblin Fedora Remix il prima possibile, così da arricchire l’elenco delle edizioni alternative di Fedora e semplificarne l’installazione su netbook.

Per installare Moblin sulla vostra Fedora 12 è sufficiente lanciare

yum groupinstall "Moblin Desktop Environment"

terminare la sessione ed effettuare nuovamente l’accesso scegliendo Moblin come ambiente grafico.

Attenzione quello sara' poi fedora moblin e non moblin puro .....

Fonte: http://www.oneopensource.it/19/11/2009/fedora-12-constantine-in-salsa-moblin/

In alternativa si puo' scaricare la versione live fedora moblin beta 6:

Download and Installation

There's currently two ways to get Fedora Moblin

  • There is a test LiveCD available [Fedora Moblin beta 6 here] for those that want to test/install a new Moblin only setup.
  • On a computer that's all ready running Fedora 12 you can do "yum groupinstall moblin-desktop"

Please provide feeback to fedora-test or fedora-devel mailing lists and report specific bugs against the components in RHBZ.

Sito riferimento: https://fedoraproject.org/wiki/Features/FedoraMoblin

Roberto Lissandrin

mercoledì 6 gennaio 2010

Fedora 12 ... sono perplesso....


Molte sono le mie perplessita' relativamente a Fedora 12....

Prima di tutto bisognerebbe fustigare i sistemisti che hanno studiato il sistema di installazione ... e' complesso, per niente immediato e poi la fase di installazione richiede anche un riavvio prima di completare le creazione della home utente.
Insomma un po' alla windows....

Una volta installato le prime impressioni sono di un sistema veloce ma per niente user friendly ..... dopo l'installazione occorre per esempio installare tutti i codec video audio a parte e poi il windows manager non e' per niente comodo, apre mille finestre, una per ogni volta che si fa' un click su qualche cartella e non riporta in alto la sezione con il percorso completo di dove si e'.

Insomma per ora non sembra meritare tutta sta' gran pubblicita' ma mi riservo di approfondire in seguito dopo una prova piu' completa.

Roberto Lissandrin

sabato 2 gennaio 2010

Attenti a Moblin


La Intel sta' spingendo molto sul suo progetto Moblin e alcune delle nuove release di note distribuzioni esempio Fedora e Opensuse lo incorporano nella versione 2.1

Quindi un occhio di riguardo a questo progetto e ai suoi successivi sviluppi...






Roberto Lissandrin

Nuovo Google os chrome


Che delusione da quello che ho letto e visto in giro, il nuovo Os di google ancora in beta altro non sara' che un linux customizzato per avviarsi velocemente con solo un browser....
Tutto verra' fatto dal browser e quindi sicuramente si puntera' a tutti i servizi google anche all'ultimo wave ....

Ecco perche' e' cosi veloce, browser punto e basta...

Comunque vediamo, aspettiamo notizie piu' certe, anche se comunque per certi netbook potrebbe essere una buona soluzione.

Approfondimento tratto dal Sole 24 ore :

La prima edizione non definitiva di Google Chrome Os è stata presentata agli sviluppatori in un evento che si è tenuto a Mountain View (California). Così esce allo scoperto la piattaforma nata per i computer (soprattutto gli ultra portatili), annunciata da Google poco prima dell'estate e destinata a far parlare di sé, anche se il rilascio definitivo dovrebbe essere fra circa un anno. Tanto per cominciare perché ruota attorno a un browser: Chrome appunto. E poi anche perché si basa su Linux, pur essendo una distribuzione originale e non un adattamento di qualcosa che già esiste, e per il tempismo scelto dal gigante californiano.

L'apertura agli sviluppatori di Google Os avviene a meno di un mese dalla distribuzione di Windows 7 (iniziata il 22 ottobre scorso), un "pizzino" per Microsoft che non può più dormire sugli allori. Certo la strada per questo sistema operativo sarà lunga: deve dimostrare cosa è capace di fare, deve convincere i produttori di computer e gli utenti della sua bontà e deve consolidare una posizione. Però ha tanti elementi innovativi. E' targato Google, e di questi tempi è un biglietto da visita importante, e si basa su un browser Web. Dunque nel suo Dna c'è Internet e i servizi sviluppati da Mountain View (Gmail, Voice, Wave, YouTube, Picasa e così via). Nasce per la navigazione in Internet e per essere sempre connessi: anche per questo è l'ideale per i netbook, che sintetizzano la convergenza tra computer e telefonino e di cui saranno distribuite 35 milioni di unità nel 2009. Così nell'evento dedicato ai developer di Google non si è parlato di prodotti ma è stato solo mostrato lo stato di avanzamento dei lavori.

Chrome Os è dedicato alla mobility e aperto: braccia tese alla comunità open source, invitata a contribuire fattivamente per migliorare il sistema operativo. Velocità, semplicità e sicurezza, tre attributi fondamentali di Chrome (40 milioni di utenti finora l'hanno scelto), sono stati anche i concetti guida nello sviluppo della piattaforma fatta vedere oggi. Os eredita il linguaggio di base del suo genitore: Html5, usato per scrivere le primitive per gestire le risorse del pc. Per esempio, ci sono i moduli per la grafica, la riproduzione audio e video, la gestione delle memorie di massa e i sistemi di comunicazione. Fosse tutto qui. Chrome Os non prevede l'installazione di alcuna applicazione. Si tratta di un browser "modificato" per operare da solo e tutti i software di cui ha bisogno sono "in the cloud", cioè utilizzabili con applicazioni via Internet. Posta elettronica, suite di produttività, strumenti di lavoro e multimedia si appoggeranno a servizi on-line. Così c'è un vantaggio non indifferente: non installando programmi aggiuntivi nel sistema, si riducono drasticamente i rischi di incappare in virus e programmi maligni.

Le finestre sono indipendenti e occupano una porzione di memoria dedicata. Se è in corso un attacco, il kernel non fa altro che chiudere l'applicazione incriminata. E poi il file system del disco fisso non è accessibile dai programmi in esecuzione, oltre a essere crittografato così da non essere leggibile se non dal legittimo proprietario (disponibile un backup automatico on-line). Nel malaugurato caso che il pc dovesse infettarsi, ci sono tool dedicati a rimettere in funzione il sistema operativo. La versione utilizzata nella dimostrazione agli sviluppatori ha impiegato solo sette secondi per caricarsi su un mini portatile. Ma c'è il trucco: nello sviluppo hanno scelto di tagliare fuori tutti i servizi non indispensabili. Così si avvia solo il minimo sindacale, alleggerendo così il sistema operativo. Che è caratterizzato dalla collaudata interfaccia di Chrome modificata opportunamente per tenere fisse le applicazioni più utilizzate, mentre le altre si aprono come se fossero pagine Web. Un catalogo on-line consente di scaricare accessori aggiuntivi, ad esempio per accedere a Picasa, per fare chat, per aprire pannelli interattivi sempre visibili sullo schermo con le attività più usate. Questi "panel" si aprono anche per eseguire ricerche locali e nelle risorse condivise, per riprodurre file audio e video e per leggere e-book.

A Google va riconosciuto il merito di aver svolto un lavoro di sviluppo minuzioso. L'Os è capace di riconoscere le fotocamere collegate via Usb, di riprodurre i file (foto e video) e di caricarli on-line. La piattaforma è già capace di configurare una vasta gamma di periferiche: la compatibilità è un terreno sul quale Google non può fallire se vuole che la sua piattaforma abbia successo. Per questo ha preferito non supportare tutto l'hardware disponibile ma solo alcune specifiche periferiche. Chrome Os non è poliglotta ma si installa solo su dischi allo stato solido (Ssd), i driver delle periferiche vanno certificati, configura un ristretto numero di schede Wi-FI e richiede il rispetto di una serie di specifiche piuttosto stringenti (display e processore). Dunque non sarà per tutti.

19 NOVEMBRE 2009


Roberto Lissandrin