Che delusione da quello che ho letto e visto in giro, il nuovo Os di google ancora in beta altro non sara' che un linux customizzato per avviarsi velocemente con solo un browser....
Ecco perche' e' cosi veloce, browser punto e basta...
Comunque vediamo, aspettiamo notizie piu' certe, anche se comunque per certi netbook potrebbe essere una buona soluzione.
La prima edizione non definitiva di Google Chrome Os è stata presentata agli sviluppatori in un evento che si è tenuto a Mountain View (California). Così esce allo scoperto la piattaforma nata per i computer (soprattutto gli ultra portatili), annunciata da Google poco prima dell'estate e destinata a far parlare di sé, anche se il rilascio definitivo dovrebbe essere fra circa un anno. Tanto per cominciare perché ruota attorno a un browser: Chrome appunto. E poi anche perché si basa su Linux, pur essendo una distribuzione originale e non un adattamento di qualcosa che già esiste, e per il tempismo scelto dal gigante californiano.
L'apertura agli sviluppatori di Google Os avviene a meno di un mese dalla distribuzione di Windows 7 (iniziata il 22 ottobre scorso), un "pizzino" per Microsoft che non può più dormire sugli allori. Certo la strada per questo sistema operativo sarà lunga: deve dimostrare cosa è capace di fare, deve convincere i produttori di computer e gli utenti della sua bontà e deve consolidare una posizione. Però ha tanti elementi innovativi. E' targato Google, e di questi tempi è un biglietto da visita importante, e si basa su un browser Web. Dunque nel suo Dna c'è Internet e i servizi sviluppati da Mountain View (Gmail, Voice, Wave, YouTube, Picasa e così via). Nasce per la navigazione in Internet e per essere sempre connessi: anche per questo è l'ideale per i netbook, che sintetizzano la convergenza tra computer e telefonino e di cui saranno distribuite 35 milioni di unità nel 2009. Così nell'evento dedicato ai developer di Google non si è parlato di prodotti ma è stato solo mostrato lo stato di avanzamento dei lavori.
Chrome Os è dedicato alla mobility e aperto: braccia tese alla comunità open source, invitata a contribuire fattivamente per migliorare il sistema operativo. Velocità, semplicità e sicurezza, tre attributi fondamentali di Chrome (40 milioni di utenti finora l'hanno scelto), sono stati anche i concetti guida nello sviluppo della piattaforma fatta vedere oggi. Os eredita il linguaggio di base del suo genitore: Html5, usato per scrivere le primitive per gestire le risorse del pc. Per esempio, ci sono i moduli per la grafica, la riproduzione audio e video, la gestione delle memorie di massa e i sistemi di comunicazione. Fosse tutto qui. Chrome Os non prevede l'installazione di alcuna applicazione. Si tratta di un browser "modificato" per operare da solo e tutti i software di cui ha bisogno sono "in the cloud", cioè utilizzabili con applicazioni via Internet. Posta elettronica, suite di produttività, strumenti di lavoro e multimedia si appoggeranno a servizi on-line. Così c'è un vantaggio non indifferente: non installando programmi aggiuntivi nel sistema, si riducono drasticamente i rischi di incappare in virus e programmi maligni.
Le finestre sono indipendenti e occupano una porzione di memoria dedicata. Se è in corso un attacco, il kernel non fa altro che chiudere l'applicazione incriminata. E poi il file system del disco fisso non è accessibile dai programmi in esecuzione, oltre a essere crittografato così da non essere leggibile se non dal legittimo proprietario (disponibile un backup automatico on-line). Nel malaugurato caso che il pc dovesse infettarsi, ci sono tool dedicati a rimettere in funzione il sistema operativo. La versione utilizzata nella dimostrazione agli sviluppatori ha impiegato solo sette secondi per caricarsi su un mini portatile. Ma c'è il trucco: nello sviluppo hanno scelto di tagliare fuori tutti i servizi non indispensabili. Così si avvia solo il minimo sindacale, alleggerendo così il sistema operativo. Che è caratterizzato dalla collaudata interfaccia di Chrome modificata opportunamente per tenere fisse le applicazioni più utilizzate, mentre le altre si aprono come se fossero pagine Web. Un catalogo on-line consente di scaricare accessori aggiuntivi, ad esempio per accedere a Picasa, per fare chat, per aprire pannelli interattivi sempre visibili sullo schermo con le attività più usate. Questi "panel" si aprono anche per eseguire ricerche locali e nelle risorse condivise, per riprodurre file audio e video e per leggere e-book.
A Google va riconosciuto il merito di aver svolto un lavoro di sviluppo minuzioso. L'Os è capace di riconoscere le fotocamere collegate via Usb, di riprodurre i file (foto e video) e di caricarli on-line. La piattaforma è già capace di configurare una vasta gamma di periferiche: la compatibilità è un terreno sul quale Google non può fallire se vuole che la sua piattaforma abbia successo. Per questo ha preferito non supportare tutto l'hardware disponibile ma solo alcune specifiche periferiche. Chrome Os non è poliglotta ma si installa solo su dischi allo stato solido (Ssd), i driver delle periferiche vanno certificati, configura un ristretto numero di schede Wi-FI e richiede il rispetto di una serie di specifiche piuttosto stringenti (display e processore). Dunque non sarà per tutti.
19 NOVEMBRE 2009 |